Particolare dello schiaffo dell’elettorato ai partiti politici italiani
Eh sì, ci sono state le elezioni in Italia. Elezioni vere. Di quelle che hanno fatto tremare le ginocchia ai soliti noti (e per la prima volta anche le sedie sotto il loro sedere) e che hanno aperto una pagina veramente nuova. Chissà che qualcuno non si stia dando da fare per richiuderla al più presto. Intendiamoci. Non sono un fan sfegatato del M5S. E’ che mi piacciono i momenti in cui i potenti di sempre non si sentono così al sicuro. Ed ecco che, come i calciatori in difficoltà, i politici simulano dolorini qua e congiuntiviti là per prendere un po’ di fiato. Bello, molto divertente, da un certo punto di vista.
“Il re è nudo! Il re è nudo!” hanno gridato gli elettori dalle urne, facendo notare ai partiti tradizionali che nei loro programmi non solo non c’era nulla di concreto, ma nemmeno di verosimile. E che, così come stavano le cose, non li avrebbero più votati.Basti pensare alla scuola. Nessuno dei partiti ne ha parlato. Nemmeno il M5S, si badi!
Comunque, l’elettorato italiano ha dato un sonoro schiaffo ai due poli.
Uno al Pdl.. SBAM!, e uno al PD… SBARABAM!
Quello al PD ha fatto molto male a Bersani, che come nella favola della lepre e della tartaruga, si è fatto raggiungere da un nemico ritenuto da tutti ormai morto e sepolto. E adesso cerca di salvare la faccia tentando un accordo con il M5S, per evitare di dover scendere a patti con Berlusconi; mossa, quest’ultima, che per il PD significherebbe il coma irreversibile fino alle successive elezioni, quando il suo elettorato staccherebbe definitivamente la spina.
Dunque, alleanza col M5S. E allora, per convincerli, gli si copia il programma. Non del tutto, come fanno gli alunni a scuola, per non essere proprio spudorati. E qual è la cosa divertente? Ma divertente da sbudellarsi dal ridere? Il M5S dice di no! Non a caso il movimento è capitanato da un comico. Davvero da pisciarsi addosso.
Diverte, poi, come i giornalisti si stiano ancora interrogando sul successo del M5S e come adesso incomincino a indagare sui fondatori del movimento. Diverte come non abbiano ancora capito che questo movimento è cresciuto anche a causa di un cattivo giornalismo che per vent’anni non ha svolto il ruolo di quarto potere, ma semplicemente di terzo potere e mezzo. E adesso i nodi vengono al pettine. Gli e-lettori la fanno pagare anche a loro, rei di aver prestato troppo spesso servizio a questo o a quel partito. Insomma, dov’è finita la stampa indipendente? Boh? Oggi, peraltro, ci sono i blog, dove, si badi, si possono ricavare molte più informazioni su certi argomenti che la stampa tradizionale tratta troppo superficialmente, come la primavera araba e tutto ciò che ne è scaturito. Dunque lo schiaffo dell’e-lettorato è andato a schiantarsi anche dritto sulla stampa, che adesso un po’ si lecca le ferite e un po’ cerca di reagire all’umiliazione di non aver capito affatto le ragioni e le cause del successo di un movimento che non si sa cosa farà, madi certo sta rompendo con i vecchi schemi del passato.